INCONTRIAMO ROGER NAVA

Per parlare di araldica e genealogia.

Brevi note d’introduzione all’araldica e alla genealogia

ARALDICA

L’Araldica fonda le sue origini nel medioevo, quale forma di riconoscimento durante i tornei medioevali e in battaglia.

Lo stemma che veniva dipinto sugli scudi, sui gonfaloni o gli stendardi serviva a identificare il cavaliere o, in battaglia, l’esercito dei regnanti o dei nobili.

Araldica:  il nome deriva dalla figura dell’”Araldo”, incaricato durante i tornei di annunciare i cavalieri in lizza che, nascosti dentro le loro armature, venivano riconosciuti dallo stemma dipinto sul loro scudo.

L’araldica la ritroviamo ai giorni nostri negli stemmi delle nazioni, delle regioni, dei cantoni e dei comuni (o anche per esempio dei patriziati) e negli stemmi di famiglia.

 STEMMA DI AGNO

L’arma comunale era in uso dagli anni ’20 del secolo scorso. Il primo gonfalone è però stato realizzato nel 1953. In occasione del 150° della nascita del Canton Ticino il Consiglio di Stato aveva deciso che per quella ricorrenza tutti i comuni del cantone dovessero avere un loro stemma.

 

Blasonatura:
Con il termine “blasonatura” in araldica si definisce la descrizione in parole della grafica dello stemma.
La blasonatura dello stemma di Agno è quindi la seguente:
“Spaccato di rosso, alla croce d’argento e d’argento, al pesce di rosso”.

Descrizione:
L’arma ricorda gi antichi e importanti privilegi di pesca ricevuti dall’arcivescovo di Milano e, più tardi, dalla Curia vescovile di Como.
La croce bianca in campo rosso la ritroviamo infatti anche nello stemma di Como.
Il pesce ricoda la secolare peschiera di Agno, già documentata prima dell’anno 1000, che si trovava tra il lago e il ponte sul Vecchio Vedeggio occupando la zona dove adesso ci sono il negozio della Coop e la Casa per anziani “Cigno bianco”
I diritti di pesca vantati dalla Mensa vescovile di Como venivano ceduti in affitto a importanti famiglie notabili della regione (tra i quali i Vicari e i Rusca della Cassina).

STEMMI DELLE FAMIGLIE

Gli stemmi delle famiglie iniziano a diffondersi nel medioevo e inizialmente erano riservati alle classi nobiliari. Con lo stemma di famiglia si dava riconoscimento anche alla discendenza ereditaria.

Parallelamente, a partire circa dall’anno 1000 e con lo sviluppo demografico, cominciano a prendere piede anche i cognomi per poter identificare le persone con maggiore precisione. Da qui i nomi quali “Giovanni figlio di Matteo” in seguito Giovanni De Matteo oppure “Leonardo da Vinci” perché proveniente dalla città di Vinci oppure “Francesco del Rosso” perché il padre aveva magari i capelli rossi.
Così nascono ed evolvono i cognomi, alcuni rimangono invariati, altri si modificano (per .es. da Rossi a Rossini, a Rossetti, a Rossinelli, ecc.)

Nel tempo anche le famiglie non nobili si dotano di stemmi araldici e le famiglie con lo stesso cognome non necessariamente si ritrovano con lo stesso stemma di famiglia.
Da un lato perché potrebbero discendere da ceppi famigliari diversi e d’altro lato perché nel tempo diversi rami famigliari hanno deciso di distinguersi diversificando il proprio stemma.
Un altro caso potrebbe essere quello di due persone che si uniscono in matrimonio decidendo d’integrare graficamente i loro stemmi in uno solo nuovo stemma di famiglia.

Ecco alcuni stemmi di antiche famiglie patrizie di Agno:


GENEALOGIA

La genealogia è la disciplina che si occupa di studiare l’origine e la discendenza delle famiglie, studiando i rapporti di parentela tra i diversi membri di una o più famiglie.

In origine la genealogia aveva lo scopo di attestare le origini nobili e serviva per attestare le discendenze ereditarie.

Al giorno d’oggi gli obiettivi di una ricerca genealogica sono altri.

  • per conoscere le proprie origini
  • per ricostruire la storia di una o più famiglie o per la ricerca, a livello giuridico, di eredi sconosciuti.

La genealogia di una famiglia viene graficamente presentata con quello che tutti conosciamo come “albero genealogico”, che contiene i dati delle persone che compongono l’albero: il nome, il cognome, la data di nascita, la data di matrimonio e la data di morte.

Chiunque può avviare una ricostruzione genealogica della propria famiglia.
Riuscire a risalire almeno i primi 200 anni non è, di solito, così complicato, anche se le difficoltà potrebbero nascere nei casi di emigrazione all’estero, di struttura famigliare complessa, in caso di nascite illegittime, ecc.

Di principio si parte con il mettere su carta tutte le informazioni che già si conoscono, per poi attingere alla memoria orale dei parenti più anziani e alla consultazione di tutti i documenti rintracciabili in famiglia che possono contenere dati anagrafici o informazioni interessanti per ricostruire la storia delle persone (libretti di famiglia, documenti d’identità, testamenti, lettere, diari, libretti di servizio, certificati scolastici e professionali, fotografie e filmati, ecc.)
Arrivati a questo punto si passa alla ricerca negli archivi pubblici (archivi comunali, archivi di Stato, archivi parrocchiali, biblioteche, internet, ecc.)
Evidentemente, più si arretra nel tempo più si incontrerà qualche difficoltà, sia nel reperimento di documenti utili, sia nella lettura dei documenti manoscritti.

La ricerca genealogica nel suo complesso non si limita però alla ricerca e alla raccolta delle sole date di nascita, di matrimonio e di morte, ma allargando la ricerca permette di “ricostruire la vita” dei propri avi e permette di meglio comprendere come vivevano e, in fondo, anche cosa ci hanno tramandato non solo fisicamente o biologicamente .

L’avvio di una ricerca genalogica sulla propria famiglia è come fare un tuffo nel passato dove piano piano riemerge la storia di persone ormai cadure nell’oblio; storia che permette di meglio comprendere ciò che ci è stato tramandato da chi ci ha preceduto e tramandare la propria storia famigliare e i propri valori alle generazioni che seguiranno. 

E’ sempre il momento giusto per iniziare la propria genealogia; non disperdete la vostra storia.