Castelli di Carta: “Sottovoce” – testo 1
Cantare, ecco cosa è mancato a chi cantava nei cori. Così, con una Signora del quartiere, ci siamo trovate per cantare insieme. Con le mascherine, osservando le distanze e sottovoce, abbiamo dato inizio al nostro duo canterino.
Per prima cosa è stato necessario impostare la sua voce da soprano e la mia da contralto. Poi abbiamo scelto insieme il repertorio: canzoni popolari, canzoni inedite, canti religiosi e canti importanti come il “Va pensiero” dal Nabucco di
Giuseppe Verdi, l”Inno delle nazioni” (alla fine della nona Sinfonia di Beethoven) o l'”Ave Verum” di Mozart.
Mentre cresceva il nostro accordo canoro, sentivamo nascere in noi una stima e simpatia reciproca. E fra una parola e una canzone è nata una vera amicizia.
Esperienza positiva in questo anno di pandemia che ci ha isolati e tolto i viaggi, le vacanze. Un anno vissuto sottotono, anzi sottovoce.